Canoviana2012

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venerdì 30 agosto 2013

In Versilia l'arte non va in vacanza.


C'è un posto in Versilia dove la cultura non si ferma mai: Pietrasanta, cioè uno dei più importanti centri per la lavorazione di marmo e bronzo, crocevia di scultori e pittori.
Qui l'estate veste la città di opere d'arte. Gli azzardi del contemporaneo più "spinto" si affiancano al Medioevo cittadino e all'ormai tradizionale stile-Botero, offrendo ogni anno uno spettacolo speciale. Fino al 15 Settembre di quest'anno il centro storico ospita una mostra collettiva interessantissima, ITALIA/FRANCIA - L'innocence du rèel | L'innocenza del reale che mette a conforto artisti nostrani con colleghi francesi, trasformando Pietrasanta nel riflesso italiano della Parigi di un secolo fa.


La Piazza del Duomo, il complesso di Sant'Agostino e altre sedi espongono opere che non solo instaurano un nuovo dialogo tra la cultura francese e quelle italiana, ma sopratutto rinforzano il dialogo tra le tecniche e le arti. A Pietrasanta, pertanto, questa estate si respira un'aria di interdisciplinarità e interscambio fortissima, che parla il linguaggio universale dell'arte. Merita un accenno a sé il colosso bronzeo che trionfa nella piazza del Duomo, opera del'algerino Abdel Abdessemed che celebra l'indimenticabile incornata dei Mondiali di calcio del 2006. La testata di Zidane a Materazzi fa sorridere un po' tutti, rinnovando l'orgoglio patriottico anche dei non-tifosi! 
Percorrendo le vie della città, si passeggia tra vetrine di negozi e di gallerie d'arte. Queste ultime sono numerosissime e danno a Pietrasanta il merito di un record inconsueto, cioè il vanto di una galleria ogni 1200abitanti circa!! Si, questo comune di Lucca si può serenamente definire La città d'arte della Versilia. A ciò contribuiscono l'annuale iniziativa sopracitata, le numerosissime gallerie e, infine, la presenza di numerosi laboratori di studi di artisti. 
La vicinanza con le cave di marmo di Carrara ha infatti da sempre favorito il richiamo degli artisti,  che vengono in situ a scegliere la pietra migliore le proprie opere. Da Michelangelo Buonarroti a Michele Chiossi il richiamo della Versilia per lavorare e creare è irresistibile. E noi, pubblico appassionato e innamorato non possiamo fare altro che goderne!!! 
        

Una nota a margine:
dopo la passeggiata per Pietrasanta, scendete verso il mare e andate a Forte dei Marmi. Qui troverete altre gallerie e due belle mostre, che confermano la vivacità artistica della Versilia! 
500 anni dopo che papa Leone X ha sancito la nascita della Versilia storica, il Comune di Forte dei Marmi celebra il fiorentino con la mostra  Michelangelo a Forte dei Marmi visitabile fino al 6 ottobre al fortino in piazza Garibaldi. 
Nella restaurata Piazzetta dei Marmi, invece, è in mostra l'arte contemporanea, con Fortemarmissima squadre, la collettiva di arte e design curata da Chiara Guidi. 





venerdì 23 agosto 2013

Paul Emsley, HRH The Duchess of Cambridge, 2012, Londra, NationalPortrait Gallery


Paul Emsley, HRH The Duchess of Cambridge, 2012, Londra, NationalPortrait Gallery


Un solo orecchino di zaffiro, simbolo della regalità dell'effigiata, accompagnato da un sorriso delicato dipinge la Duchessa di Cambridge in questo suo  primo ritratto ufficiale, dai più aspramente criticato, da lei stessa definito "Just amazing. Absolutely brilliant" (Semplicemente fantastico. Assolutamente geniale).

mercoledì 21 agosto 2013

Restyling napoleonico



Nel 1806 lo scultore Antonio Canova conclude una delle sue opere più colossali, un ritratto in marmo di Napoleone Bonaparte come Marte Pacificatore. La figura idealizzata dell'imperatore dei francesi appare nuda, caricata da una plasticità vigorosa e potente, tipica della statutaria classica. Ma Napoleone non accetta il "nudo" osato dall'artista e rifiutò l'opera. 
L'anno successivo il viceré Eugenio di Beauharnais commissiona allo scultore una replica dell'opera in bronzo; la fusione fallisce e l'artista, per compensare la mancata consegna, nel 1809 dona alla rinnovata Accademia di Brera uno dei gessi  "preparatori". 
Nel 1812 finalmente la statua arriva a Brera, ma il momento non le è più favorevole: l'astro di Napoleone sta tramontando e la statua sparisce nei depositi dell'Accademia. Bisognerà aspettare il 1859 e l'arrivo di Napolene III a Milano per ammirarla in tutto il suo prepotente vigore.
Canova aveva fornito indicazioni precisissime per l'esposizione della statua perché vi cadesse una luce perfetta che contribuisse a definire le forme. Egli ordinava di inclinare la statua in modo tale che Marte/Napolene fosse sporto leggermente in avanti...nel momento dell'azione, del passo dell'eroe. La statua, pertanto, fu collocata sul bassamento con una sproporzione del peso corretta da lastre di piombo: l'artista concentrò la composizione sul baricentro estetico, non statico per descrivere un Napoleone che cammina. Ciò, però, nel corso dei decenni ha comportato l'indebolimento del basamento e del collarino che sostengono il peso della statua; questi problemi strutturali e le patine che corrodono l'epidermide dell'eroe hanno imposto l'urgenza di un restauro.
Antonio Canova, Napoleone Bonaparte come Marte Pacificatore, 1811, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
Ed è per questo motivo che in questa estate 2013 è partito il restauro del colosso bronzeo. Si tratta di un'operazione condotta a km zero e diretta da Daniele Pescarmona (soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano) all'interno dello stesso Cortile d'onore di Brera che normalmente ospita il . L'architetto Mario Bellini ha progettato una struttura trasparente entro la quale sono effettuati i lavori che i visitatori della Pinacoteca di Brera possono vedere "in diretta"! Sulla struttura sono inoltre collocati pannelli che raccontano la storia dell'opera e ne spiegano gli interventi conservativi. 
Mi sa che un saltino a Milano merita solo per guardare faccia a faccia Napoleone!!! 


Una nota a margine
La storia si beffa spesso dei suoi eroi: l'opera in marmo, la prima concepita dall'artista e ripudiata da Napoleone, oggi è esposta a Londra, alla Aspley House, dopo essere stata acquistata nel 1816 dal Duca di Wellington, il vincitore di Waterloo...




giovedì 8 agosto 2013

ECCE ANCILLA DOMINI!

Nel 1850 Dante Gabriele Rossetti dipinge questa tela, da affiancare a una dell'anno precedente con L'adolescenza di Maria Vergine, per realizzare una sorta di dittico.
L'arcangelo Gabriele, svuotato dei propri attributi "angelici" assume qui una forte fisicità chequasi contrasta  con la figura fragile ed emaciata della Vergine. 
Esposto alla National Institution, questo dipinto suscitò un incredibile, in quanto sviava dalla tradizionale rappresentazione della Vergine orante, proponendo invece una donna "qualsiasi", rannicchiata sul letto, paralizzata dalla paura.
La modernità dell'opera di Rossetti si percepisce ancora oggi con emozione struggente.
I nostri occhi sono figli di una tradizione iconografica che presenta Maria Vergine in preghiera sull'inginocchiatoio, e rimangono turbati dal tentativo di umanizzazione attuato dal pittore, tanto concentrato sullo "sforzo per cogliere ciò che accadde davvero nell'umile dimora di un falegname di Nazareth" da farci perdere di vista il soggetto sacro, in favore della mera rappresentazione storica. 
Lo scatto inquieto della Vergine viene catturato con maggiore immediatezza in un abbozzo: lo si può immaginare ritratto fedele di Christina Rossetti, sorella e modella dell'artista, che regala all'eternità uno degli sguardi più puri ed eloquenti della storia dell'arte!

lunedì 5 agosto 2013

Travertino d'autore



“Ma più d’ogni altro maestro ha nobilitata questa pietra [travertino] Michelangelo Buonaroti nell’ornamento del cortile di casa Farnese, avendovi con maraviglioso giudizio fatto d’essa pietra far finestre, maschere, mensole, e tante altre simili bizzarrie, lavorate tutte come si fa il marmo, che non si può veder alcuno altro simile ornamento più bello. E se queste cose son rare, è stupendissimo il cornicione maggiore del medesimo palazzo nella faciata dinanzi, non si potendo alcuna cosa né più bella né più magnifica disiderare”  (Giorgio Vasari, Vite).

// il TRAVERTINO è una roccia sedimentaria calcarea nota per l'edilizia sin dal I mil. a.C. utilizzata in vari colori dal bianco al noce, dal rosso al giallo. Molto divertenti sono i suoi "ospiti": spesso, infatti, vi si trovano impronte di fossili animali e vegetali!    

specifiche tecniche sul TRAVERTINO